STORIA VERA D’ORDINARIA FOLLIA

Un uomo (A) ha una storia con una donna per circa sei mesi. Poi la storia è finita per motivi normalissimi. Nessun impegno reciproco.

La donna dopo tre mesi dalla fine della storia con l’uomo (A) si sposa con un altro uomo (B).

La donna nel frattempo scopre di essere incinta.

Nasce una bambina.

Incominciano degli screzi tra la donna e l’uomo (B) che vuole vedere chiaro su alcune cose.

L’uomo (B) chiede una verifica del DNA su quella che crede essere sua figlia.

Il Test del DNA conferma che la bambina NON è figlia di donna e Uomo (B)

I due si separano e Uomo (B) chiede il disconoscimento della bambina che non ha neanche un anno.

Allora la donna si rivolge all’uomo (A) dicendogli che lui è sicuramente il padre della bambina e che non gliel’ha detto prima perchè sapeva che lui non voleva essere coinvolto. Ora lei afferma che se vuole può ancora essere il padre della bambina, dovrebbe riconoscerla e ovviamente tornare con lei.

L’uomo (A) seppur scioccato dalla notizia è ben disposto a diventare il padre della bambina. Effettua il test del DNA ed ha la conferma. A questo punto vorrebbe essere assolutamente presente per sua figlia e vorrebbe recuperare quanto prima il tempo perso. Non ha alcuna intenzione, però, di tornare insieme alla donna.

Per un certo periodo accetta di vedere la figlia presso la casa della madre, comprendendo ache le apprensioni della madre in merito all’età della figlia. Tuttavia gli incontri si rivelano pericolosi. Minacce, urla sono all’ordine del giorno.

La donna inizia anche una serie di ripicche: dal classico “mi devi pagare” al “la bambina la vedi solo e soltanto in mia presenza”. C’è da dire che uomo (A) non è ancora ufficialmente il padre in quanto legalmente non ha ancora riconosciuto la figlia.

Inizia la trafila legale che si prospetta difficoltosa. L’uomo si dichiara di essere anche disposto a contribuire al mantenimento della figlia anche prima di una qualsiasi sentenza se la donna però gli consentisse di frequentare serenamente la figlia. La donna non accetta, vorrebbe che lui tornasse a vivere con lei. Questa è la sua condizione.

Nel frattempo le angherie della donna nei confronti del padre di sua figlia per il semplice fatto che lui non tornerà mai da lei sono aumentate fino al punto che per mesi l’uomo (A) non riesce a vedere la figlia e neanche ad avere semplici informazioni.

L’avvocato dell’uomo (A) invano scrive all’avvocato della donna. Non ottiene nessuna risposta alle richieste d’informazioni e al tentativo di trovare un accordo affinchè venga tutelato il diritto della bambina ad avere un padre.

A distanza di due anni dall’inizio della vicenda (hanno dovuto attendere la separazione e il disconoscimento) viene finalmente fissata un’udienza per le questioni di affido della bambina. Il padre nel frattempo ha riconosciuto legalmente la figlia e spera che il giudice faccia chiarezza sui suoi diritti di padre.

L’avvocato del padre finalmente riceve anche le richieste della donna.

Le richieste lasciano a bocca aperta:

Il padre non potrà tenere con sè la figlia fino al 2019

Il padre potrà vedere la figlia un giorno a settimana dalle 11 alle 18

Solo dal 2019 potrà tenere con sè la figlia per 5 giorni

Dal 2020 invece i giorni potranno diventare addirittura 10…

La parte economica è la più divertente: il “contributo” di mantenimento richiesto è di 1000 (mille) euro al mese. Per i due anni arretrati la donna chiede il rimborso di 25.000 euro.

…………..chiudete pure la bocca.

La donna è una professionista con un buon stipendio, con casa di proprietà e assolutamente in grado di mantenersi.

La donna si sta facendo assistere da un’avvocatessa che in passato partecipava in qualità di relatrice a convegni sulla PAS per una corretta informazione su questa patologia.

L’uomo è un impiegato normale con uno stipendio medio alto ma non in grado di far fronte alle richieste.

Ora:

come classifichiamo questa donna?

come classifichiamo questa avvocatessa che avvalla e probabilmente suggerisce queste richieste?

che danni stanno facendo queste due donne alla povera bambina?

dove sta il MARCIO in questa storia?

Io un’idea ce l’ho! intanto diffidate dagli avvocati, non sbagliate mai!

5 commenti

  1. Non sono ancora riuscita a chiudere la bocca, e ho finito di leggere da cinque minuti. A certe donne dovrebbe essere proibita la procreazione, se penso che invece ci sono tante non-mamme che non riescono a rimanere incinta… e ci sono stronze che partoriscono solo per guadagnarci sopra. Ho il vomito.

      • Io non riesco a tollerare la mancanza di dignità… e vedo che invece ci sono tante persone che per denaro, la dignità non sanno neanche cosa sia. Le guardo e ne provo immenso schifo.
        Io ho appena chiuso la mia causa, al contrario a me dicono che sono cretina perché gli ho concesso troppo, non mi interessa: io quando mi guardo allo specchio al mattino, lo faccio fiera ed a testa alta. E ne sono molto, molto orgogliosa! 🙂

      • brava! hai scelto bene. andare in giro a testa alta non è per tutti. tanti si allineano ai consigli della massa a dispetto del vero buon senso. poi uno deve stare bene con se stesso però non con la massa…

  2. Oddio ma è pazzesco! Sono senza parole, e sto malissimo per quella bambina che si ritrova con una madre così agghiacciante! O.O Povero papà…non oso immaginare il dispiacere… Ha ragione Bia, nel commento precedente, a dire che certe donne non dovrebbero nemmeno procreare. Che amarezza.

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